Mentre tutto tirato in ghingheri nel buio della sala intitolata al tipo che cantava una canzone di cazzuta malinconia ascoltavo le parole di un Signore che quando da ragazzino lo vedevo nei paraggi di un centro sociale occupato (che a giudicare dallo Streetview di gugol esiste ancora) il sabato sera un poco mi cagavo in mano, pensandomi troppo square per questo [e invece mentre mi facevo autografare il libro ho scoperto che non erano orecchini e tatuaggi, ma la postura del guardiano a suscitare in me quella sensazione (phew!)] mi è tornata in mente la famosa frase che mia madre aveva probabilmente scovato nello stesso posto in cui la trovò lo Yoda che l'ha resa famosa nella celebre scena boschiva dentro la pellicola sull'Impero al contrattacco.
Quindi - per favore - non dite mai di tovarisch Persico che "ci ha provato". Lui (che nella foto è insieme ai 2 miei colleghi che avevano l'importante compito di intervistarlo, ignoro se facilitato o reso più difficile dal fatto che uno dei due sembri essere stato strumentale nel fargli pubblicare l'autobiografia che si trovava nello Stratos per presentare) e la sua banda hanno fatto, e continuano a fare il loro meglio...
...che, come non molto tempo prima del disperante Luglio 2001 quel sedizioso di Tommasino da Oxford ricordava a chi voleva sentire: È bene abbastanza.
La presentazione, comprese le 3 canzoni, è riascoltabile sul sito.
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