In the wild

 Un po' come per gli animali selvatici, incrociare un esemplare è frutto del caso. Come il kernel crash visto sul televisorone (il furbofonino era rimasto a casa, quindi niente foto purtroppo) non troppo distante dalla biglietteria di un cinema iperfighetto, o quello qui sotto in un meneghino parcheggio.

Li vedi lì, quei bug in cerca di qualcuno che dedichi loro un report, sai che stanno cercando di dire qualcosa, anche se probabilmente non a te, eppure non puoi fare a meno di chiederti quale sia il messaggio che non riesci a decifrare.

Oh, the Endless Quest for Meaning!

Cmq, in questi mesi di delirio per i pappagalli stocastici, mentre il risalto mediatico di un genio come Timnit Gebru è due o tre ordini di grandezza meno di quello che meriterebbe, e gli aggeggi automatici viaggiano sottotraccia, magari sprotetti quanto se non peggio dell'orditoio di un imprenditore criminale che peraltro la fa franca, mai dimenticare un principio: se non prepararsi per, almeno considerare l'esistenza dei Worst Case Scenario, è un'abitudine che può tornare utile sul lungo periodo.

Chissà che mondo sarebbe il nostro se i vettori e le equazioni per il piano inclinato non fossero così pestiferi...

Peer-Reviewed Literature

 Jukebox & Slot Machine nasce come esperimento, dettato in parte dalla presente assenza dello spazio lungo della notte, che cerca di spremere al massimo il succo ottenibile dalla composizione di una scaletta musicale che occupi lo spazio di un'ora. 

Chiave di volta del tentativo è la musica senza interruzioni parlate che, volando più basso rispetto alla cinquina che chiude le puntate di Top 5!, si concentra in nuclei di 3 brani. Quelli abituati a sguazzare nell'informatica potrebbero pensare al termine cluster.

La previsione iniziale di 10 puntate aveva portato alla preparazione di 30 triplette, anche se in onda (e poi quindi in podcast) ce ne sono finite solo 27. Di queste, malgrado le prove generali fatte con il nipotino bastardo di Winamp, era impossibile sapere prima della trasmissione se e quanto avrebbero funzionato per la soddisfazione del pubblico. Tutte più o meno debitrici del fascino del moto browniano, ma anche di un anelito assolutista al miscuglio del bello in quanto tale, erano destinate a rivelare la loro efficacia solo nel qui e ora della puntata che le conteneva.

Ecco quindi che solo a ciclo concluso, fortunatamente con il giudizio di esperimento riuscito che lo trasforma in format destinato a ripetersi, è possibile guardare indietro per identificare gli eventuali picchi di riuscita che avrebbero portato la macchinetta arbitro, se ce ne fosse stata una nello studio 2, a far suonare i suoi campanellini. A esigere di essere citate in questa sorta di victory lap della selezione musicale, sono 6 le cellule che resistono a qualunque attacco.

Le elenco qui di seguito non in ordine cronologico di apparizione, bensì avvicinate tra loro come coinquilini sul divano o stoviglie nella lavapiatti, ottenendo una playlist diversa da tutte quelle precedenti, che forse (grazie a una durata poco sotto i 90 minuti) può avere la solidità di una compila come si facevano una volta su cassetta e brevemente poi su compact disc.

almamegretta - o ciore cchiù felice
massive attack - risingson
oasis - don't look back in anger

the smiths - last night I dreamt that somebody loved me
chopin - bolero op. 19
the clash - hitsville uk

the notwist - pick up the phone
radiohead - everything in its right place
rem - walk unafraid

j.s. bach - overture 3 in re maggiore, bwv 1068, II aria
damien rice - the animals were gone
leonard cohen - so long, marianne

the beatles - here, there and everywhere
nick drake - one of these things first
abba - the winner takes it all

bastille - things we lost in the fire
thelma houston - don't leave me this way
nirvana - spank thru (live)

E poiché abbiamo stabilito che questo post è una sorta di inchino a sipario calato, celebriamo ogni vittoria, ché uno scudetto è pur sempre uno scudetto!

Come il molto burbero...

 ...ma al tempo stesso sensibile poeta cantava già più di vent'anni fa:

Non c'è niente, che sia per sempre.

e infatti eccomi qui a postare quella che per il momento è l'ultima scaletta di Jukebox e slot machine, il cui nocciolo è come sempre composto da alcune triplette più o meno sghembe.

Come le puntate precedenti anche questa è riascoltabile sul sito di radiopop.

In una delle...

 ...tante belle canzoni scritte finora in carriera da quel Roger Waters che oggi compie gli anni, che da qualche tempo è uno dei più rumorosi difensori del povero Assange, c'è un verso che recita

se io fossi un treno, sarei in ritardo

che, oltre ad essere anni luce rispetto al celeberrimo "s'io fossi foco", è un verso che sempre è suonato con una certa forza dentro me.

E lo fa anche in momenti come questi, in cui come mostra la foto, sto infine passando da wheezy a jessie, mentre buona parte del mondo è almeno già arrivata a bullseye. Meglio tardi che mai!

Alla penultima...

 ...tappa, il senso di tristezza per il quasi ultimato chiudersi della porta che affaccia sull'etere, è, non dico predominante, ma di sicuro ingombrante. Ci si affida quindi alla speranza, e alla scaletta:

 

Come le precedenti, la puntata è riascoltabile dal sito della radio.

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