domenica 30 settembre 2012

Aspettando il sole...

Sabato 29 settembre 2012
apertura musicale

--6:00-6:30
bruce springsteen - jack of all trades

adele - make you feel my love

cristina donà - più forte del fuoco

leonard cohen - darkness

mc solaar - la fin justifie les moyens

--6:30-7:00
ministri - tutta roba nostra

mumford & sons - the boxer

george harrison - all things must pass (da Early Takes Vol.1)

lisa hannigan - knots

jack white - love is blindness

--7:00-7:30
tori amos - night of hunters

neil young - old man

coldplay - 42

egokid - credo

riz ortolani - oh my love

--7:35-8:00
green day - wake me up when september ends

oasis - don't look back in anger

afterhours - padania

jacques loussier - notturno 9 in Si b maggiore

--8:00-8:30
the smashing pumpkins - quasar

paul mc cartney - get yourself another fool

muse - madness

dente - piccolo destino ridicolo

smokey robinson - tears of a clown

--8:50-9:00
vintage violence - raiuno

the rebeatles project - do you really want to hurt me?



sabato 29 settembre 2012

Attenti al Ghiaccio

Sabato 22 settembre 2012
Stagione III, puntata extra


radiohead - idioteque

the cure - in-between days (da Bestival Live)
pato fu - tempestade

metallica - trapped under ice
capital inicial - primeiros erros (chove) (da Acustico MTV)

rem - I'll take the rain
massive attack - prayers fr rain

titas - pelados em santos
damien rice - cold water
los hermanos - todo carnaval tem seu fim

led zeppelin - the battle of evermore

venerdì 28 settembre 2012

Attenti al Ghiaccio

sabato 15 settembre 2012
stagione III, ultima puntata


the rolling stones - angie

angra - wuthering heights
ministri - il futuro è una trappola

hard fi - cash machine
radiohead - no surprises
manic street preachers - a design for life

ben harper - amen omen
the the - love is stronger than death
the who - my generation

led zeppelin - in my time of dying


scaletta costruita a partire da questa "top 5"

lunedì 10 settembre 2012

Attenti al Ghiaccio

sabato 8 settembre 2012
stagione III, puntata 10


legiao urbana - 1965 (duas tribos)

i ribelli - pugni chiusi
junior murvin - police & thieves
the clash - somebody got murdered

bob marley & the wailers - I shot the sheriff
massive attack - risingson

easy star all stars - us & them
radiohead - karma police

notwist - one with the freaks
rolling stones - gimme shelter

ministri - vorrei vederti soffrire

sabato 8 settembre 2012

4 Settembre 2012 | Basilica di Santa Maria delle Grazie





Mio padre, Emanuele Vinassa, nacque a Pavia il 3 novembre del 1936. Quel giorno Mussolini visitava la città. Paolo, il nonno di papà, magnifico rettore dell’università, entusiasta di quel vergognoso regime, faceva parte del comitato d’accoglienza e raccontò allegro al dittatore che quel giorno gli era nato un nipote. La risposta che ricevette fu “Spero che lo chiamerà Benito”, e a fine giornata arrivò gongolante a casa dei miei nonni per annunciare la bella idea. Nelle parole di papà “tuo nonno gli ha detto che se lo poteva scordare; e quando ha insistito lo ha mandato a cagare”. Che Benito abbia finito per essere il terzo nome di papà mostra quanto potere coercitivo mio bisnonno avesse per ragioni economiche su suo figlio, giacché mio nonno e i lavori che ha fatto andavano d’accordo fino a un certo punto. Il fatto che, malgrado questo aspetto lo abbia costretto ad iniziare a lavorare già studente per far quadrare i conti in casa, facendo se non da padre, da fratello molto maggiore ai 5 bambini arrivati dopo di lui - tristemente non tutti qui presenti oggi – abbia voluto chiamarmi come suo padre, e l’aneddoto sul nome è uno della scarsissima manciata che mi abbia mai raccontato sul nonno; insieme al dato che uno dei primi libri che mi ha fatto leggere quando l’infanzia stava per lasciare posto all’adolescenza sia stato Il sentiero dei nidi di ragno mi porta a dire che evidentemente per papà il valore di una persona andava oltre la sua capacità di guadagnare soldi.
Di libri, e che libri, la casa era letteralmente tappezzata; alla cultura e alle persone che la sanno apprezzare ha dedicato la sua vita. Gli antichi greci dicevano “muore giovane chi è caro agli dei”, e vedendolo sempre meno capace di esprimersi a parole quanto più passava il tempo in questi ultimi anni ho capito cosa intendessero. Mentre la fragilità sempre più evidente ispirava tonnellate di tenerezza lui manteneva un’attitudine stoica, liquidando la questione con un “è normale, sono vecchio”, e nascondeva il più possibile la tristezza e lo sconforto per proteggermi e non farmi preoccupare.
Spero di non ricordarlo così, ma come il gigante buono che sembrava ai miei occhi di bambino, tranne quando si infuriava diventando terrificante. Tale fu la sua rabbia, davanti a una pagella delle elementari, che gli vidi letteralmente tremare le mani. Ma quella volta non mi prese a schiaffi e mentre mi spiegava perché ero venuto meno al mio dovere si sfogò invece su quel che c’era a portata di mano sul tavolo, insegnandomi così – senza parole - che le persone sono più importanti degli oggetti. La mattina a colazione in quegli anni per infondere allegria nelle mie giornate cantava a gran voce in cucina, e per farmi sentire speciale mi spiegava che sarei stato il perfetto anello mancante che serviva ai paleontologi per avere tutti i fossili testimonianti l’evoluzione dell’uomo dalla scimmia. Erano gli anni ’80 e mentre una mattina mi accompagnava a scuola vidi per terra un cucchiaino. Gli chiesi cosa ci facesse lì in mezzo alla strada. Fui così introdotto al concetto di droga, compreso il dettaglio del limone. Ricordo di aver pensato che se una cosa che faceva stare così bene comportava il rischio di dimenticarsi il cucchiaino che serviva per prenderla, quando ci si accorgeva di averlo perso doveva essere proprio brutto. Un paio di anni dopo, con identica naturalezza, davanti a un quadro di cui non avevo capito il titolo, dentro un museo mi avrebbe spiegato cos’è un’orgia. Che non avesse alcuna remora a spiegare al figlio di 8-9 anni come farsi una pera credo dimostri quanto mio padre aborrisse l’ipocrisia e quanto credesse il sapere strumento di libertà.
Quando sulla strada di casa dopo una commissione in centro fece una deviazione per mostrarmi la lapide in memoria di Pinelli e raccontarmene la storia, forse di anni ne avevo pure meno. Raccontava il suo agire politico ai tempi dell’università come cattolico progressista e in effetti votava partito comunista. Ma comincio a sospettare che malgrado la sobrietà di costumi e parole che ha caratterizzato tutta la sua vita, fosse nella sostanza parecchio più ribelle o carbonaro quando, per usare le sue parole, “lavoravo con degli amici a delle riviste”, ma purtroppo non so nient’altro della faccenda. So però che mentre mio nonno Alfonso mi disse “quando firmi devi scrivere vinassa de regny non vinassa e basta, perché tu sei un vinassa de regny” sulla questione mio padre si limitò a dire “se ti chiedono se sei nobile, tu rispondi che la costituzione italiana non riconosce i titoli nobiliari”.
In chiusura, a scanso di equivoci, vorrei precisare che il mio babbo non si faceva di eroina, se la facevano un sacco dei suoi musicisti preferiti. Una volta tanto il fatto che nei funerali non sia prevista musica gioca a favore perché ho paura che qui dentro il Jazz non l’avrebbero mai lasciato suonare.

martedì 4 settembre 2012

Attenti al Ghiaccio

sabato 1 settembre 2012
stagione III, puntata 9


rufus wainwright - across the universe

beach boys - I just wasn't made for these times
johnny cash - hurt

radiohead - paranoid android
editors - when anger shows
joan osborne - the weight

george harrison - got my mind set on you
pearl jam - black
bob marley & the wailers - stir it up

verve - numbness