domenica 23 ottobre 2016

il Tempo svanisce in lontananza (cit.)

La maggior parte della ggènte non se ne cura,
perché così è stata e-ducata,
mentre i più arguti o privilegiati,
nella peggiore delle ipotesi c'hanno la classica fototessera in cantina che fa il lavoro sporco,
oppure adottano altre soluzioni post-Ottocentesche,
visto che di farsi fare un ritratto la maggior parte delle persone NON ha più il tempo perché,
checché ne possa dire il fiorentino con le mani in tasca,
le classi sociali esistono ancora.



Una pipa,
per esempio,
è uno strumento adatto;
anche lei,
per citare il Liga,
porta addosso qualche segno,
e finché è bimba,
come nella foto sopra,
non si nota,
ma quando ha qualche primavera sulle spalle,
da piccola mulatta che era,
si rivela essere una grande negra.



La mia si chiama come una pugilessa ballerina che mi vuole molto bene,
nonostante la non appartenenza a una stessa classe sociale ci impedisca di frequentarci quanto vorremmo.
Fazer o que...


p.s.
a voler ben vedere la canzone non è tra quelle presenti sul vinile ancora mai stampato su cd a cui questo post ruba il titolo,
ma questo non vuol dire che sia per questo meno significativa,
anche perché non sono in vena di citare nessuno dei due Lorenzo nazionali,
che tutti sappiamo aver affrontato l'argomento,
ognuno a modo suo.

'though we rush ahead
to save our time
we are only what we feel
(Neil Young)

lunedì 17 ottobre 2016

Non ancora affondati

nel corso dell'estate ho svelato,
nella mia solita maniera incomprensibile ai più,
quale fosse la preoccupazione maggiore relativamente all'impilare in uno stesso luogo del cyberspazio tutte le scalette in formato testuale,
spulciabile quindi da/con IL motore di ricerca,
che peraltro offre aggratis questo spazio...



per il momento ignoro se abbia anche già imparato a leggere quello che c'è scritto nelle foto,
ma d'ora in poi pubblicherò in questo modo,
ogni volta possibile,
le scalette,
per non passare come quello che fa finta che Spotify non sia ancora stato inventato.

ma la Radio,
secondo me,
si fa con i dischi,
prestati, copiati, comprati,
e chi più ne ha...

domenica 2 ottobre 2016

Ismaele & Co.

veniva dalla parte giusta dello stivale,
con la celebre linea-quasi-Maginot a far da divisorio,
ma non da una zona esattamente "kosher",
ammesso e non concesso che zone simili esistano.

infatti,
quando mi ha consigliato di fare un secondo tentativo con il Libro della Balena,
quel gran burlone da beat generation del dottor X._._._.y,
mi fa:


puoi tranquillamente leggere un capitolo sì e un capitolo no,
perché il racconto vero

si alterna a capitoli di teoria sulla caccia alle balene

come se io fossi così coglione,
da rubare un testo facendo finta che questo sia una monade isolata,
invece che,
scusate il bisticcio,
immerso,
beh,
immerso in un contesto!



[source: http://tachyontv.typepad.com/photos/uncategorized/2008/02/06/alien.jpg]


insomma,
lo specchio,
quando non ha il semplice ruolo di limitatore,
è per la pornografia, la cocaina,
e succedanei/derivati delle due.

per arrampicarsi,
secondo la mia cornutissima opinione,
continuano ad essere preferibili gli alberi.

peraltro,
il dottore non aveva nemmeno la scusa del dècalage temporale,
visto che,
quando la traduzione di Cesare Pavese che ho in casa ancora profumava di fresco,
secondo me era già in piazza a sventolare in giro fiocine come fossero forcine.

ma quello credo sia l'equivalente biologico del Vizio di Forma,
applicato alla porzione composta da tutti quelli che dall'urna della tombola hanno estratto il cromosoma più corto.

fuor di metafora:
più una vocazione che una maledizione...

...e, sì. è poco, molto molto poco.

P.S.

reclami@madr3n4tura.biz
o forse era .org?