sabato 27 luglio 2013

Out On The Weekend

ci sarebbe da dire persino sulla mise* tutta in nero (compreso cappello a tesa larga) e più in generale anche da commentare sull'emozione di scoprire infine che faccia hanno i leggendari Crazy Horse, ma se imboccassi quel sentiero mi perderei strada facendo.
dico solo allora che malgrado lo status mitico Neil Young deve essere proprio un timidone, prova ne sia che le prime parole (un "Thank You, Folks" che potrebbe bastare da solo per un post intero) rivolte alla piazza sono arrivate dopo cinquanta minuti di un concerto che ha mostrato un lato non so quanto commentato dell'attitudine psichedelica:
le gambe e la schiena sentivano tutte le due ore e un quarto di concerto, mentre cuore e testa, visto quanto i brani dilatati sembrassero durare non molto più di una normale canzone, avrebbero giurato che nel complesso il set fosse di circa un'ora e mezzo.
sgombriamo il campo da ogni possibile critica, malgrado non abbia fatto nessuna delle canzoni che, prima di arrivare, avrei potuto indicare come desiderata res, ho vibrato su quell'onda per più delle ventiquattr'ore successive, e chissà quanto sarebbe durata se la solita vita non si fosse messa in mezzo.
la botta, gigantesca, è arrivata nei saluti pre-ultimo brano quando lo sforamento** sul coprifuoco imposto dal luogo pubblico era già palese:
"grazie per essere venuti stasera. spero di rivedervi quando torneremo, ma visto che non sono sicuro che riusciremo a tornare, o che ci saremo tutti la prossima volta***, volevo cogliere questa occasione per ringraziarvi sul serio".
e già lì, aiuto, brividi!
ma poi ha proseguito:
"so che alcuni di voi probabilmente per venire qui stasera hanno lasciato a casa i loro bambini. spero che quei bambini stiano dormendo sereni"
per chiudere con un augurio (forse ovvio per alcuni ma che sicuramente non suonava come di circostanza) sul fatto che quando quei bambini "avranno la nostra età" il mondo che nel frattempo saremo arrivati a costruire sia migliore di questo.
segno della sua incredibile grandezza è che quel mondo migliore non solo è riuscito a farlo sembrare credibile, ma anche quasi possibile persino a uno come me.
ché poi... 

Lo sanno tutti che qui non si arriva da nessuna parte.


Note Incidentali
*confesso che ho pensato a questo film ma probabilmente (o almeno così credo) più per mie personali proiezioni di ricordi lontani che non reale sintonia.

**multeranno anche lui come Springsteen a Milano anni fa, o a Lucca sanno essere un poco comprensivi di fronte alle esigenze di forza maggiore dell'arte?.

***su questa Sampedro ha ironicamente gesticolato un ironico scongiuro; ma una roba elegante, non la classica grattata di palle che forse avete appena immaginato.

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