lunedì 7 settembre 2015

continua a brillare, pazzo diamante

esiste un'epoca della vita in cui non si è ancora autosufficienti. magari può darsi che si sia già imparato a dire no con lo sfintere anale (specifico xché il secondo è situato nella gola) oppure a camminare, o a mangiare con la bocca chiusa, ma in tanti altri ambiti della vita si può essere più disorientati di una immaginaria pecora delle blue mountains giamaicane.
e quello che succede, nella vita, in queste epoche, è che si incontra qualcuno che, per il puro piacere del condividere quel che ha appreso nel suo tempo su questa bella e maltrattata palla di terra coperta di mare ti mostra delle possibilità, magari perché sa che un pianoforte è come un telegrafo per parlare con l'universo.
io ho avuto una persona simile, a cui, oltre che il pezzo dei pink floyd, devo il primo ascolto di quei Doors che non passo abbastanza spesso quando trasmetto, così come la prima visione (chiara denuncia della massacrante follia di quella che alcuni di noi chiamano civiltà) di Balla coi lupi.
gli devo anche il tentativo, purtroppo fallito, di fare di me un giovane spigliato, quando invece la storia racconta che hanno vinto gli spigoli, ma insomma, l'unica Dublino che conosco, nel bene è nel male, è la Dublino di G.G.
e... sì aveva proprio un nome come quelli dei supereroi targati marvel comics.

oggi lui non c'è più, quindi la prossima volta che mi sentirete passare quella canzone dei pink floyd, abbiate pazienza se sto facendo uso privato di un mezzo pubblico, ma ho bucato il suo funerale, gli devo un saluto.

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