domenica 24 dicembre 2023

Proof of Life

Lo avevano annunciato senza troppe fanfare con un discreto e significativo numero di mesi di anticipo, e una volta tanto ero riuscito, grazie alla prontezza di un caro amico, ad assicurarmi i biglietti necessari. Il pretesto era il decennale di un disco, il loro quarto, Per un passato migliore, ma la ragione primaria, credo di poter affermare, era che volevano dare un cenno di vita e di buona salute.

Il luogo era una celebre pessima discoteca in cui cercare di ottenere delle sonorità decenti è roba da funamboli stagionati, ma che è anche uno dei sempre meno disponibili posti  rimasti in quel grigio tempio del cemento chiamato Milano e in grado di ospitare in condizioni di sicurezza un certo esteso numero di persone. Se non mi soffermo troppo a lamentarmi della cosa è perché so che altrove in questa povera Italia la presenza di spazi per la musica è persino peggio. Era almeno la terza volta che ci si esibivano. La prima fu per il terzo disco, quando suonarono sul palco laterale (come mi dicono essere capitato l'ultima volta ai Bad Religion, che evidentemente attraggono molta meno gente di quanto sarebbe giusto) e ci erano sicuramente tornati per il disco del serpente, ma potrebbe essermene sfuggita un'altra. 

Di sicuro è stata la prima volta che ho sentito affermare la ridicola nozione che sarebbe vietato fumare mentre ci si trova in fila su di un marciapiede, quindi all'aperto, accompagnata naturalmente dalla fin troppo classica motivazione delle indicazioni ricevute da un superiore, roba che  farebbe quasi auspicare delle cose davvero brutte perché comunque Esiste un Limite, ma vabbè.

Se si sorvola sul davvero pessimo equilibrio e mescolamento dei suoni nella sala - piangeva il cuore davvero da quanto si sentiva male - bisogna dire che il terzetto con chitarrista aggiunto ha dato una buona prova di sé, e che il pubblico ha mostrato un apprezzamento sincero ed accorato. 

Nei bis infilarono: Peggio di niente / Un viaggio / Gli alberi / Il mondo di prima (di&con i 3 Allegri Ragazzi Morti) / Vicenza (La voglio anch'io una base a) / Diritto al tetto e l'immancabile Abituarsi alla fine come chiusura. Ma forse potrebbe essere più interessante soffermarsi su come i Ministri abbiano scelto di posizionare, nella parte principale dell'esibizione, le canzoni dell'album che hanno eseguito nella sua interezza. Perché è almeno dai tempi in cui si copiavano i vinili sulle cassette, quindi un'intera epoca prima di spruzzifay, che in tanti fanno attenzione a come mettere in ordine tra loro delle canzoni.


Con l'aiuto di setlist.fm ho in seguito appurato che quella tra Spingere e La nostra buona stella era una cover degli Zen Circus intitolata L'amorale.

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