giovedì 16 aprile 2015

On a thursday afternoon

giovedì 16 aprile 2015
Beetlebum


lily allen - hard out here
nina zilli - riprenditi le lacrime
los hermanos - ana julia
ministri - meglio se non lo sai

radiohead - fake plastic trees
bastille - icarus
kanye west - blood on the leaves

bruce springsteen & the E street band - it's hard to be a saint in the city (da Live 1975-1985)
pato fu - a tempestade
phil collins - against all odds

blondie - sunday girl (french version) (da Parallel Lines Deluxe Edition)

lunedì 6 aprile 2015

on a monday afternoon

lunedì 6 aprile 2015
conduzione musicale pomeridiana


iron maiden - afraid to shoot strangers

josh ritter - the river (live in berlin)
w.a. mozart - sinfonia concertante kv 297b, III Andantino con variazioni
the magnetic fields - all my little words
fabrizio de andré - al ballo mascherato

manic street preachers - as holy as the soil (that buries your skin)
elbow - running to stand still

nils lofgren - birds
rodrigo amarante - nada em vao

franz ferdinand - stand on the horizon

sabato 4 aprile 2015

Not with a whimper, but with a boom

Non saprei dire quanti anni siano passati da allora, sicuramente l'anno cominciava già con il 2 invece che l'1, era un 25 o 26 di dicembre e mi trovavo su un treno diretto a Milano; uno di quelli belli che impacchettano le persone a gruppi di sei invece che svariate decine tutte insieme.
A un certo punto il treno rallenta sensibilmente, si ferma, riparte lento, si ferma di nuovo e resta fermo. Dopo poco nello scompartimento parte la - molto milanese - lamentela del "ma perché non ci stiamo muovendo" con ad accompagnare una manciata di ipotesi sui possibili motivi incluso il suicidio di qualcuno. Ipotesi questa che viene commentata, molto poco gradevolmente, con qualcosa non troppo dissimile da "ma non poteva scegliere un altro modo?" (sottinteso: così non ritardava il nostro treno).
E qui mi vedo costretto a intervenire dicendo "beh, è uno dei metodi più sicuri dal punto della riuscita. se uno si vuole suicidare, poveraccio, gli ci manca solo provare, non riuscire, e ritrovarsi ancora vivo e pure con la fedina penale sporca".
La cosa suscita l'interesse dei compagni di scompartimento che mi chiedono delucidazioni ed ecco che devo far ricorso a tutte le mie forze mentali per cercare di trovare le parole giuste (impresa disperata quando lo stomaco è impegnato ad elaborare un pranzo festivo) che si usano nel linguaggio legale per spiegare la faccenda. me la cavo in qualche modo (naturalmente uno non all'altezza del voto preso a suo tempo in università nell'esame di Diritto) convogliando il concetto (a volerla tagliare col coltello suona più o meno come "nel momento in cui una persona non è più interessata alla propria incolumità risulta potenzialmente pericolosa anche per l'incolumità degli altri componenti della comunità di appartenenza").
Dopo quello che sembra essere successo con l'aeroplano Barcellona-Dusseldorf so che, se mi ricapitasse di trovarmi nella stessa situazione, la spiegazione ai compagni di scompartimento sarebbe molto più semplice.

Lasciando da parte l'insostenibile pensiero della situazione in cui le 149 vittime dell'incidente si sono trovate, la cosa che più mi colpisce è quanta attenzione e quanto torbido rimescolamento ci sia stato, nei mezzi di comunicazione di massa, sulla depressione e sulle tendenze suicide, un po' troppo in stile "dagli all'untore" (o, per dirla in altra maniera, molto poco empaticamente, un po' come quella compagna di scompartimento infastidita dal ritardo e totalmente disinteressata dall'aspetto tragico che inevitabilmente deve essere all'origine della scelta di porre fine alla propria vita) mentre quasi ovunque è passato sotto silenzio un dettaglio che a me sembra non indifferente:
Prima dell'11 settembre 2001 l'unico paese del mondo in cui (comprensibilmente, trattandosi di un paese praticamente in stato di guerra civile) la cabina di pilotaggio degli aeroplani si chiudeva con una blindatura degna di una cassaforte era Israele.
Quasi sicuramente se in tutto il Nord del mondo non ci si fosse affrettati a velocità smodata a blindare tutto il blindabile, l'aspirante suicida col botto non sarebbe riuscito a concretizzare il suo piano.

Dubito fortemente, purtroppo, che tra le conseguenze di quanto appena accaduto ci sarà un ritorno a delle serrature meno estreme. saremo anche una specie molto inventiva, ma almeno da qualche migliaio di anni siamo sicuramente una specie molto poco saggia e con una comprensione davvero labile di quello che la statistica e le probabilità ci raccontano sul mondo che abitiamo.

p.s.
spero che gli affezionati a The Hollow Men non me ne vogliano per il titolo che ho scelto di dare a questo post.

lunedì 3 novembre 2014

UNA GATTA DA DAVANZALE





La definizione, coniata per una piccina nera che  si chiama come una unità di misura della birra (anche se sinceramente non saprei dire quanto da ella meritata) calza in realtà a pennello per  Ombra, la micetta abbandonata (per ragioni di felina riservatezza assente nella foto del suo posticino favorito) che i nipotini romani (ma - al netto dei massacri tra osservanti della fede - specifichiamo che il giovane tifa Napoli, xché è una persona seria) hanno costretto la loro mamma ad adottare così da salvarla da un destino crudele*.

Che poi a dire il vero mi viene difficile identificarla con il nome della  musa che occupava il centropalco una decina d'anni fa e si è nel frattempo pure lei ubicata nella cittàEterna, ma questo esula dall'argomento della presente pagina.

Ombra, dicevo, nel luminoso maggio 2014 si struscia con vigore e annusa disperatamente un po' tutto quello che la circonda. la direste posseduta** e nei suoi occhi c'è una domanda di  quelle che non puoi allontanare con una scrollatina di spalle.

Scoccia osservare come la prima e più immediata impressione comanderebbe una elaborazione del titolo*** della canzone che è valsa a Gotye  le luci della ribalta planetaria.

E quella sarebbe una reazione.

Una azione potrebbe invece essere citare la celebre opera Bacharachiana sui fantasmi che in questi anni potrei quasi credere prefiguratrice della linea gialla della metropolitana meneghina:

There is always something there to remind me.




e per questa volta evito di infilare anche un riferimento dylaniano. lo rimando a /se/quando/ ci arriverò partendo dall'ultimo film di Jarmush.





*raminghi e nomadi che leggessero queste righe avranno forse da ridire sul rapporto tra stanzialità e crudeltà della vita; ed è probabile ne sappiano, in tema, molto più del sottoscritto.

**a scanso di equivoci: no, a me non verrebbe di fare il  paragone con Linda Blair che si dà piacere con il crocifisso di un  esorcista, però per quelli di siffatta inclinazione va pur detto che da un punto di vista strettamente zoologico, si può allora facilmente capire dove possa essere nato il terrore patriarcale nei confronti del fuoco elementare che anima la sessualità femminile.

***la canzone in questione, nel ritornello, dice “You're just someone that I used to know” rifacendosi al più antico taglio (almeno da quando, as a species, ci siamo messi a prendere appunti per iscritto) dell'espressione 'conoscere'.




giovedì 30 ottobre 2014

il disco numero 3

come si suol dire,
DIAMINE,
ERA ORA!!!

[omissis] ** Sending you pack #1056 
("Damien_Rice-My_Favourite_Faded_Fantasy-2014-[omissis].tar"), 
which is 81MB. 
(resume supported)

poi domani, con calma, lo carico sul saponetto della Eppol, e lo ascolto.

ma,
se mi conosco,
mi sa che vi toccherà sorbirvelo in onda più e più volte.

che NON è una minaccia, ma una constatazione.

martedì 15 luglio 2014

And so it is*

in giro, piano piano,
si spengono gli echi dei festeggiamenti
per il Capodanno Giacobino (cit.)
e quindi,
dopo un doveroso

BUON ANNO, GENTE!

quale momento migliore per concludere quanto rimasto in sospeso,
dal post precedente?

dicevamo, la scaletta,

ah, no, però,
prima una cosa:

mentre non troppo lontano da me qualcuno
faceva  con la Seleçao Brasileira de Futebol
quello che i Vintage Violence dicono (giustamente)
che la Siae fa con i musicisti poco affermati
(no, non il 7 a 1, la partita dopo),
qui si cercava di mettere ordine
(ché trovare un senso
diverso da quello circolare
sarebbe velleitario)
in quella casa
che le canzoni ci ricordano essere
il luogo dove abita il cuore.

e così, alla fine, dal mucchio di cartacce
che un giorno non so quanto lontano
furono alberi,
è saltata fuori la scaletta.

ah,
la trasmissia non si fa.
probabilmente a questo,
(diciamo che dipenderà
dall'effetto che farà,
il riascolto della puntata)
seguirà post che spiega
come è successo che si decidesse
di rimandare a un intervallo spazio-temporale
più propizio e luminoso.

trasmissioni belle cmq
ce n'è una grandinata
quindi buona continuazione d'ascolto
sulle frequenze di P0Polare.NetWork
e grazie per l'attenzione.




ATTENTI AL GHIACCIO 2014
Puntata Zero

neil young - winterlong (da The Archives Vol.1)
ben harper & the innocent criminals - faded / whole lotta love (da Live from Mars)
miley cyrus - wrecking ball
ministri - fari spenti

le luci della centrale elettrica - 40 Km
nofx - you're wrong
bob dylan - the days of '49 (da The Bootleg Series: Another Self Portrait)
rolling stones - wild horses
afterhours - quello che non c'è (live, da I milanesi ammazzano il sabato Edizione Deluxe)

lily allen - somewhere only we know


à plus,



*cfr: Damien Rice, The Blower's Daughter

sabato 5 luglio 2014

PARADIGMA



per chi non se ne fosse accorto,
A seleçao de futebol da algeria,
ha regalato al consiglio comunale sinaptico
delle scosse telluriche
come non se ne avvertivano dall'epoca in cui
un napoletano e una toscanaccia ;)
cantavano insieme una canzone.

QUEL GOL,
che gli scimuniti direbbero inutile,
è stato la Stella Polare
di

ATTENTI AL GHIACCIO,
EDIZIONE 2014

ossia la Zattera Stracolma,
che è stata messa insieme in mezzo a Vorticose Correnti Ostili
dai resti del glorioso (ma prometeico
decise qualk1 condannandolo allo schianto sugli scogli) 
Galeone l'Ultima Spiaggia.

però,
visto che laSfinge ci teneva a sottoscrivere il messaggio,

I CASTELLI CROLLANO,
ma la sabbia resta.



e allora,
posto che prima o poi ci si riascolta
(forse con una conclusiva e simmetrica
puntata 2,
ma questa la capiscono in pochi
e io non so
se nel gruppo Abeli(/non/i/)ano
 sono tra quelli buoni)
è sempre un piacere,
e un immenso onore,
alzare la schiacciata,
   all'ultimo GR UNabridged
(sì, insomma,
il giErrone delle 00.30)
di una ennesima
... .. . ... .. 

ma, temo,
che per quest'anno,
(al netto della competizione planetaria di palla di pezze colorate)
toccherà dare la precedenza
al disegnare cerchi,
punti, striscie,
e curve assortite,
con vicino lettere e numeri
apparentemente a caso,
ma rigorosamente
A K4oS


BOA SORTE, GENTE!

[dicono che aiuti.

come esattamente 
non l'ho ancora capito,

ma mica solo io,
vero?]

ah, già, la scaletta.
beh, dai, prossimo post.

così poi 
il bilancio "scalette VS pirlate" 
ne guadagna.