mercoledì 29 aprile 2015

L'eterno ritorno



Lo dichiaro subito ad inizio post così evitiamo equivoci.
il buon Federico non c'entra praticamente niente, viene solo sfruttato against any better judgement per dare un tono al titolo del post.


Dalla foto si evince chiaramente che il paio di occhiali in essa ritratto è rotto.

C'è come una sorta di circolarità (ecco perché il titolo) nel fatto che l'incidente in cui sono periti sia avvenuto in un cinema. Si trattava di un paio di lenti da sole non graduate, utili a mantenere la naturale sfuocatura del mondo circostante, ma filtrando tutte le particelle contenute in intervalli di lunghezze d'onda troppo rumorose da sostenere. Erano insomma la soluzione perfetta ad un problema pressante ed infatti le ho acquistate seguendo la guida della mia personal stylist che per convincermi su questo paio invece di uno più nello stile di quelli indossati da quel marcantonio vestito in pelle quando chiede "pillola rossa o pillola blu?" (per capirci, lente a specchio) ha (dalla formulazione traspare una divergenza di visione in termini di farmacopea su cui per il momento non mi soffermo) dichiarato "Sono perfetti per te, sono come quelli del Grande Lebowski!".



Lei il film sui produttori di saponette non lo ha mai visto, ma confesso che, io, dietro quelle lenti, un pochino mi ci pensavo come il proiezionista in libera uscita appoggiato sorridente alla scala mobile. Una sensazione tipo

Questa è la mia vita
e ancor non è finita

peraltro intesa in senso buono, cosa talmente rara da confinare con l'incredibile.

Mi dispiace davvero troppo che gli occhiali non possano dire la stessa cosa, e questo non fa che confermare una delle citazioni più celebri di quella grande pellicola, quella che comincia con "Le cose che possiedi..."

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