domenica 21 febbraio 2016

Fenomenologia (in 4/4) di un Desiderio

Ti voglio (I Want You)

Il becchino colpevole sospira,
il solitario suonatore di organetto piange,
i sassofoni d'argento dicono che ti dovrei rifiutare.
Le campane spezzate e gli ottoni consumati
mi soffiano in viso con disprezzo,
ma non è così,
non sono nato per perderti.
Ti voglio, ti voglio
ti voglio così tanto,
tesoro, ti voglio.

Il politico ubriaco saltella
per le strade lungo cui le madri piangono
e i salvatori dal pisolino facile
ti aspettano.
E io aspetto che loro interrompano,
il mio bere dalla mia tazza rotta
e mi chiedano
di aprire il cancello per te.
Ti voglio, ti voglio
ti voglio così tanto,
tesoro, ti voglio.

Adesso tutti i miei padri sono andati a fondo,
sono stati senza il vero amore.
Ma tutte le loro figlie mi disprezzano
perché io non ci penso.

Beh, me ne torno dalla Regina di Picche
e parlo con la mia cameriera.
Lei sa che non ho paura
di guardarla.
Lei è buona con me
e non c'è niente che le sfugga.
Lei sa dove vorrei essere
ma non importa.
Ti voglio, ti voglio
ti voglio così tanto,
tesoro, ti voglio.

Mentre il tuo bimbo ballerino con la sua giacca cinese,
mi ha rivolto la parola, io gli ho rubato il flauto.
No, non sono stato molto gentile con lui,
vero?
Ma l'ho fatto, però, perché ha mentito
perché ti ha portato a fare un giro
e perché il tempo era dalla sua parte
e perché io,
ti voglio, ti voglio,
ti voglio così tanto,
tesoro, ti voglio.


parole di Bob Dylan, da Blonde on Blonde (1966)
traduzione mia, riproducibile solo a scopo non commerciale e a patto di indicare la fonte. se poi farete altrimenti è difficile ch'io lo venga a sapere, ma lo saprete voi, sapendo che è sbagliato, e, forse, tanto basterà. 

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